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Ti trovi in: Nuova ricerca > Blog > Revoca amministratore di condominio: quando è possibile e qual è la procedura da seguire?

La figura dell'amministratore di condominio è cruciale per garantire la corretta gestione delle parti comuni di un edificio e tutelare gli interessi dei condomini. Tuttavia, possono verificarsi situazioni in cui emerge la necessità di revocare l'amministratore prima della naturale scadenza del suo mandato. Vediamo insieme quando è possibile procedere e quali passi devono essere seguiti per farlo correttamente.

Revoca anticipata dell’amministratore: i presupposti

La revoca anticipata dell'amministratore condominiale può avvenire in ogni momento per giusta causa, in base all'articolo 1129 del Codice Civile. Alcune delle situazioni più comuni che giustificano la revoca includono:

  • Mancata esecuzione delle delibere assembleari.

  • Scarsa trasparenza nella gestione economica e amministrativa.

  • Inadempimenti nell'adempimento degli obblighi amministrativi.

  • Perdita della fiducia dei condomini.

La perdita di fiducia, in particolare, può derivare da una gestione poco trasparente, dal mancato rispetto delle richieste dei condomini o dall'effettuazione di interventi considerati inutili o non urgenti.


Procedura per la revoca anticipata

La revoca deve essere deliberata dall'assemblea condominiale, convocata secondo le modalità previste dal regolamento condominiale. Per procedere alla revoca anticipata occorre:

  1. Richiedere la convocazione di un'assemblea straordinaria: un gruppo di condomini che rappresenti almeno 1/6 del valore dell’edificio può chiedere formalmente la convocazione dell’assemblea all'amministratore, indicando specificamente che tra gli argomenti all’ordine del giorno vi è la revoca anticipata.

  2. Assemblea e maggioranze necessarie: l’assemblea si esprime sulla revoca, che deve essere approvata dalla maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno la metà del valore dell’edificio (maggioranza qualificata). Nel caso in cui l’amministratore non convochi l’assemblea entro 10 giorni dalla richiesta, i condomini stessi possono procedere autonomamente.

  3. Nomina del nuovo amministratore: nella stessa assemblea che revoca l’amministratore uscente, solitamente viene nominato il suo successore per garantire continuità nella gestione.


Documentazione e trasparenza

Per supportare la revoca con una solida motivazione, è utile documentare ogni richiesta fatta all'amministratore e le relative risposte o mancate risposte. L’assenza di riscontro a richieste formali, specie se inviate tramite raccomandata o PEC, rappresenta infatti un valido motivo per procedere con la revoca.

Ad esempio, se l'amministratore ha autorizzato lavori ritenuti inutili dai condomini, non ha fornito tempestivamente documenti richiesti (come capitolati o relazioni tecniche), oppure ha ignorato raccomandazioni professionali contrastanti, tali comportamenti potrebbero costituire una "giusta causa".


Cosa fare dopo la revoca?

Una volta deciso il cambio di amministratore, è fondamentale:

  • Comunicare ufficialmente all’amministratore uscente la revoca deliberata, tramite PEC o raccomandata.

  • Affidare al nuovo amministratore tutta la documentazione relativa alla gestione passata.

  • Stabilire chiaramente, già in sede assembleare, le azioni prioritarie per la nuova gestione.

In conclusione, la revoca anticipata dell’amministratore condominiale, se motivata e correttamente gestita, è un diritto dei condomini e un'opportunità per garantire una migliore tutela dei propri interessi e una gestione più trasparente e condivisa delle risorse comuni.

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