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Questa è una scelta determinante per chiunque desideri intraprendere una carriera nel settore immobiliare. Entrambe le opzioni presentano vantaggi e svantaggi, ed è importante valutarli attentamente prima di prendere una decisione. Vediamole insieme.

Aprire una propria agenzia immobiliare da privato offre la possibilità di avere il controllo completo del proprio business. Puoi decidere il nome dell'agenzia, stabilire i tuoi obiettivi e strategie di marketing e rispondere direttamente ai tuoi clienti. Si tratta di un percorso impegnativo ma gratificante, che richiede una solida conoscenza del mercato immobiliare e competenze imprenditoriali.

Uno dei vantaggi principali di aprire un'agenzia da privato è la flessibilità. Puoi adeguare la tua agenzia alle tue esigenze personali e professionali, senza dover seguire rigidi standard imposti da una franchising. Inoltre, hai il controllo diretto sulle decisioni aziendali e puoi modificare rapidamente le strategie di vendita e marketing in base alle tue esigenze e alla situazione di mercato.

Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi nella scelta di aprire una propria agenzia da privato. Uno dei principali è la necessità di investire inizialmente maggiori risorse finanziarie. Dovrai coprire i costi di avviamento dell'attività, come l'affitto di uno spazio per l'ufficio, la creazione di un sito web e la pubblicità. Inoltre, dovrai costruire la tua credibilità e reputazione da zero, poiché non potrai fare affidamento sul riconoscimento di un marchio franchising già affermato.

D'altra parte, affidarsi a un franchising immobiliare offre vantaggi significativi. In primo luogo, avrai accesso a un marchio noto e consolidato, il che aumenta la tua credibilità e fiducia da parte dei clienti. Gli agenti immobiliari franchising beneficiano spesso di una rete di supporto che offre formazione, risorse e strumenti di marketing. Questo può semplificare le operazioni quotidiane e ridurre il tempo e gli sforzi necessari per la gestione dell'agenzia.

Un altro beneficio di un franchising è la possibilità di condividere le spese e dividere i rischi con altri affiliati. Questo può ridurre il capitale iniziale richiesto e fornire una maggiore sicurezza finanziaria. Inoltre, molti franchising offrono un'ampia base di clienti già esistente, che può fornire un flusso costante di affari.

Tuttavia, ci sono anche svantaggi nel scegliere un franchising. Potresti perdere una certa libertà decisionale in quanto sarai tenuto a seguire le linee guida e le politiche stabilite dalla franchising madre. Inoltre, potresti essere vincolato da contratti di esclusività che limitano la tua libertà di lavorare con altre agenzie o di modificare i dettagli del tuo marchio.


Esiste una norma che disciplina il contratto di franchising sul territorio italiano?

Si, la legge n.129 del 6 maggio 2004, ha definitivamente introdotto questa formula contrattuale nel sistema giuridico italiano, anche se già da molti anni era nota alla prassi contrattuale italiana, con ampia diffusione e applicazione su tutto il territorio.
La definizione del contratto, ora tipico, viene indicata dall'art. 1 della sopra indicata norma, che così enuncia: “ L’affiliazione commerciale (franchising) è il contratto, comunque denominato, fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi”.

Quali sono le principali obbligazioni dell'affiliato?

L'affiliato come prestazione corrispettiva per l'introduzione nella rete commerciale creata dall'affiliante, per l'utilizzo del marchio e del Know-how dell'affiliante, si obbliga a versare un corrispettivo, che nella maggior parte dei casi è diviso in due componenti:

- diritto di ingresso (entry fee): consiste in un primo versamento di danaro (cifra fissa) effettuato dall'affiliato al momento della sottoscrizione del contratto, rapportata anche al valore economico e alla capacità di sviluppo della rete;

-royalties: che consiste in una percentuale che l’affiliante richiede all’affiliato commisurata al giro d’affari del medesimo o in quota fissa, da versarsi anche in quote fisse periodiche.

Ulteriore obbligo a carico dell'affiliato è la riservatezza che deve osservare e fare osservare anche ai propri dipendenti, anche successivamente allo scioglimento del contratto, in ordine al contenuto dell'attività oggetto del franchising e dei segreti del Know-how.

Inoltre, per quanto relativo alla sede indicata nel contratto, l'affiliato non può trasferirla senza consenso dell'affiliante, se non per causa di forza maggiore. (inserite – ioaffitto 30/6/2023)




In conclusione, aprire una propria agenzia immobiliare da privato o affidarsi ad un franchising sono due opzioni valide. La scelta dipende dalle tue esigenze personali e professionali, dalle tue capacità imprenditoriali e dall'investimento finanziario che sei disposto a fare. Valuta attentamente i vantaggi e gli svantaggi associati ad entrambe le opzioni e prendi una decisione informata e ponderata basata sulle tue circostanze individuali.
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