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Inquinamento acustico: un “nemico invisibile” presente in tante città italiane

L’inquinamento acustico è un problema che tocca da vicino tantissimi italiani e che spesso, purtroppo, non gode della dovuta considerazione.


Questa forma di inquinamento è sicuramente molto subdola, sia perché non è semplice stabilire dei parametri che consentano di definire quando si possa parlare di “inquinamento” e quando no, e sia perché i suoi effetti negativi non sono immediati, di conseguenza è estremamente difficile ricollegarli alla loro reale causa.


È fuori di dubbio, tuttavia, il fatto che l’inquinamento acustico esista, prevalentemente nei centri urbani, e a questo riguardo è interessante presentare alcune statistiche evidenziate da una fonte assolutamente autorevole quale l’Istat.


Alcune statistiche emblematiche fornite dall’Istat


L’istituto statistico nazionale mette a disposizione dei dati rilevati nel 2021 in alcune delle principali città italiane, e quanto è emerso è tutt’altro che roseo.


A Firenze, nell’anno in questione, addirittura il 100% delle rilevazioni effettuate in città sono risultate essere superiori rispetto alle soglie di criticità, con percentuali tutt’altro che positive anche a Napoli, con il 96,8% e Venezia, 85,7%.


Un altro dato molto interessante è inoltre quello relativo agli esposti con cui i cittadini hanno ufficialmente lamentato delle situazioni di inquinamento acustico, e anche da questo punto di vista Firenze detiene un poco invidiabile primato, con 179 esposti eseguiti nell’arco del 2021, ovvero una media di 49 esposti ogni 100.000 abitanti.


Medie molto alte sono state registrate anche a Modena, con 47,9 esposti ogni 100.000 abitanti, e ad Asti, con 35,6.


Oggi le opportunità per difendersi non mancano


Per contrastare efficacemente questo “nemico invisibile” sarebbe assolutamente opportuno che si adottassero delle misure specifiche, soprattutto nei centri urbani più critici, ma la cosa, obiettivamente, può essere tutt’altro che semplice.


Quel che è utile sottolineare è che oggi il cittadino ha a disposizione diverse opportunità per isolare acusticamente la propria abitazione, e questo, ovviamente, non può che avere enormi risvolti positivi per la salute.


Nella grande maggioranza dei casi, per evitare che i rumori esterni si insinuino all’interno è sufficiente installare dei serramenti con caratteristiche specifiche.


Prodotti di questo tipo erano assolutamente “di nicchia” in un passato non lontano, oggi invece è molto più semplice riuscire a procurarseli, peraltro a prezzi del tutto accessibili: a Genova, ad esempio, ha sede un’azienda specializzata in finestre antirumore, ovvero www.tigulliodesign.it.


È utile sottolineare che, se si acquistano dei serramenti isolanti, è fondamentale che vengano installati in maniera impeccabile da professionisti esperti: delle piccole imperfezioni nell’installazione, infatti, potrebbero vanificare anche l’efficacia di modelli molto performanti.


Nel caso in cui l’inquinamento acustico dovesse essere particolarmente accentuato, magari perché la fonte di inquinamento, come potrebbe essere un locale notturno, una stazione ferroviaria, una strada molto trafficata o quant’altro, si trova nell’immediata prossimità dell’abitazione, si può pensare anche di installare dei pannelli isolanti.


Negli ultimi tempi si sono compiuti dei grandi progressi anche per quel che riguarda questo tipo di soluzioni, dunque con poca spesa è possibile effettuare un’operazione edile che consenta non solo di fronteggiare efficacemente il problema, ma anche di riqualificare l’immobile nell’ottica di successive vendite o locazioni.


È utile sottolineare, peraltro, che l’installazione di pannelli isolanti può essere effettuata anche usufruendo di vari tipi di incentivi statali di riqualificazione edilizia.


Gli effetti negativi dell’esposizione ad inquinamento acustico


Come detto in precedenza, a rendere particolarmente temibile l’inquinamento acustico è il fatto di essere una minaccia subdola: i suoi effetti negativi, infatti, si palesano solo nel lungo periodo, di conseguenza è pressoché impossibile riuscire a ricollegarli a tale causa.


Ciò che di negativo può comportare l’inquinamento acustico varia da caso a caso, oltre che dall’entità del rumore a cui si è esposti e, soprattutto, dal tempo di esposizione.


Nei casi più lievi, l’inquinamento acustico può comportare delle difficoltà di addormentamento, può peggiorare la qualità del sonno, può rendere distratti, nervosi, ansiosi, meno concentrati e meno efficienti nel lavoro o nello studio.


Se condizioni simili si protraggono per lungo tempo, l’organismo può risentirne in modo molto più serio, venendo interessato, ad esempio, da problemi circolatori, o anche da patologie cardiache molto gravi, come infarti ed ictus.

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